Su Halvøya

La via verso nord

Immagina una regione molto simile alla Norvegia: foreste rigogliose, montagne, ghiacciai e profondi fiordi. A nord la regione è separata dal resto del continente da una cordigliera di montagne altissime e perennemente innevate, costellate di ghiacciai. Immagina una terra verde, rigogliosa, dove l’uomo non ha ancora preso del tutto il sopravvento. Più ci si avvicina alla Cordigliera, però, più il paesaggio cambia e il bianco della neve e del ghiaccio prende il posto del verde.

Immagina la terra di Halvøya negli anni Cinquanta del secolo scorso. La guerra è finita da pochi anni, la gente tenta di ricostruirsi una vita in tempo di pace. Non è facile, ma le cose sembrano finalmente andare per il verso giusto.

Si vive in cittadine piuttosto grandi, soprattutto a sud; poi, man mano che ci si inoltra verso nord, le cittadine diventano paesi e infine villaggi, anche di poche case arroccate nei punti più impervi. La tecnologia è quella della metà del secolo scorso: esiste la radio, la televisione inizia a fare la sua apparizione nelle case, la bicicletta è il mezzo di locomozione preferite, anche se alcuni possiedono già un’automobile.

I bambini si recano a scuola a piedi, il più delle volte; sempre che qualche nonno volenteroso e provvisto di motocicletta non abbia il piacere di accompagnarli. E allora ci si gode il vento tra i capelli, perché si è piccoli e felici.

I bambini e la magia

Chiedete a un anziano del posto, vi dirà che essere bambini ad Halvøya è un privilegio, poiché si conosce ancora la magia e non la si è ancora perduta.

Ed è proprio così: la magia esiste e viene praticata tramite l’uso delle rune, ma è una materia piuttosto pericolosa. Per evitare infatti di fare danni, la magia dev’essere adoperata da persone innocenti: i bambini, appunto. Crescendo tutti disimparano la magia, con il risultato che qualsiasi tentativo magico si rivela un fallimento o peggio.

In passato, grazie alla semplicità e all’umiltà del modo di vivere, alcuni bambini riuscirono a continuare a praticare la magia anche dopo essere diventati adulti. Con discrezione e umiltà, quei bambini – divenuti ormai anziani – serbano ancora il ricordo della magia e sanno trasmetterne l’uso corretto ai propri nipoti.

Ma la magia non scorre possente solo nelle vene dei piccoli di Halvøya, bensì anche nei fiumi carsici della regione, nei filoni delle miniere, negli alberi, nei ghiacci e sulle nevi. Come la natura, essa è ovunque: dormiente, ma vigile e presente.

Il mondo degli adulti

Gli adulti sono adulti: noiosi, tristi, musoni, sempre presi dal lavoro, hanno poco tempo per giocare, non capiscono mai ciò che viene detto loro. Hanno perduto la magia. Alcuni lo sanno e si struggono per questo, altri hanno proprio rimosso quel periodo felice della loro esistenza e in fondo stanno bene così: non può mancarti ciò di cui non hai alcun ricordo.

Però vi sono alcuni adulti che non hanno dimenticato. Alcuni tra loro hanno continuato a praticare la magia anche dopo aver raggiunto l’adolescenza, in una sorta di ribellione contro una regola “naturale” che non comprendevano e che ritenevano profondamente ingiusta; altri si sono dedicati allo studio della magia da grandi, tramite vecchi libri o estorcendo informazioni a bambini ciarlieri e socievoli.

La magia prodotta da questi adulti è cattiva, corrotta fin dalle sue fondamenta, poiché nasce da atteggiamenti sbagliati come la furbizia, la malizia o la scaltrezza. Nulla di buono può venire da un adulto che maneggia la magia con spregiudicatezza e cattiveria.

Colossi e Titani

La magia dorme sotto la scorza della terra di Halvøya. Lì, tra radici secolari e pietre millenarie, dormono i frutti più concreti della potenza magica: i Colossi. Si tratta di esseri giganteschi, magici nella loro essenza ma concreti e reali come possono esserlo gli alberi e le rocce.

Essi dormono nelle viscere della terra, ma possono risvegliarsi al “suono” della magia: un rituale, un tintinnare di rune che vengono utilizzate per divinare, un temperino che incide una runa sulla corteccia di un albero. Tutto ciò che vi è di magico è in grado di risvegliare un Colosso che dorme nelle vicinanze.

L’imprinting è fondamentale: se a risvegliare il Colosso è un piccolo essere innocente che utilizza la magia nel modo corretto, esso sarà buono, docile, fedele a colui che lo ha risvegliato, un amico leale e fidato.

Se invece (e succede, purtroppo) a risvegliarlo è un adulto malvagio, il Colosso si lega al suo padrone, ma è incattivito, selvatico, distruttivo, una forza della natura e della magia: un Titano, il peggior cataclisma che possa abbattersi su Halvøya.

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